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sabato 16 marzo 2013

Il gioco negli ambienti educativi

Il bambino sa giocare ovunque, con qualsiasi oggetto e in qualunque circostanza. Per rispettare l'infanzia pare invece imprescindibile operare in modo che ogni soggetto possa giocare in qualunque spazioe egli frequenti. Allora, gli ambienti in cui i bambini da 0 a 10 anni vivono diventando educativi. Il mondo naturale, l'abitazione familiare, le strutture colastiche e quelle extrascolastiche possono accogliere l'infanzia ed i suoi, se l'adulto-educatore predispone i loro spazi inmaniera da permettere una proficua relazionalità educativa ed una spontanea formazione dell'essere infantile.
  1. La natura è oggetto d'indagine continua da parte dei bambini. Conoscere la vita degli animali o delle piante rappresenta per loro un gioco tra i più affascinanti, scoprono gli elementi cromatici o iconici che compongono un paesaggio, osservano aspetti storici ed artistici presenti sul territorio che li circonda. Avvicinare il bambino al patrimonio naturale mediante il gioco costituisce un processo educativo essenziale.
  2.  L' abitazione familiare costituisce l' "habitat naturale" della prima infanzia: è il primo ambiente di cui il bambino acquisisce la disposizione, l'organizzazione, la fruizione degli spazi interni. Egli ha bisogno di poter giocare in qualunque stanza, senza essere relegato in spazi spesso angusti ed a lui solo "riservati".
  3. La scuola costituisce un ambiente che dovrebbe intensamente incentivare la formazione dell'alunno e l'attività ludica potrebbe in esso agire quale proficuo tramite educatico. La scuola, invece, così come è istituzionalmente organizzata, trascura precocemente il gioco. Tale diminuzione lede l'essere in formazione che necessita di attingere al proprio genius ludi anche quando entra nei variegati mondi del sapere. Poi il gioco costituisce un efficace mezzo didattico perchè l'apprendimento, vissuto con gioia, è reso dall'attività ludica più agevole, vivace, partecipato.
  4. L'extrascuola è sempre più composito. In esso, con frequenza maggiore rispetto alla scuola, al gioco è riservato spazio e tempo. Educatori animano gli spazi, solitamente organizzati per fasce di età. Società sportive e centri estivi accolgono i bambini, proponendo loro giornate organizzate nei tempi e nei ritmi; ludoteche e oratori lascinao maggiore spazio all'autonomia dei presenti; città dei ragazzi e dei divertimenti offrono percorsi di giochi progettati anche per l'infanzia. Una prima conoscenza del cinema, del teatro e della musica, così come dei musei o delle biblioteche, predisposta per l'infanzia, arricchisce i percorsi di formazione dei bambini.
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A contatto con questi quattro tipi di ambiente l'infanzia si forma. Alcuni di essi sono maggiormente predisposti ad accogliere il gioco spontaneo del bambino, altri preparano giochi pedagogicamente finalizzati e altri ancora offrono un tipo di gioco da viversi come puro divertimento insieme ai familiari. Tuttavia, ogni ambiente, se educativo, dovrebbe essere organizzato, anche prossemicamente, per rispettare il desiderio infantile di inventare attività ludiche, di giocare liberamente o in solitudine. Punto di riferimento fondamentale resta, però, la modalità ludica di affrontare il mondo che unicamente l'infanzia sa interpretare in autenticità poichè, infatti, "solo i bambini possono vantarsi di possedere regni su cui non tramonta mai il solo".

                                                                                                                                               Anna Kaiser

Dal bimestrale "Pedagogia e vita" serie 63: "educare i bambini" numero 6 novembre-dicembre 2005

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