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venerdì 8 marzo 2013

Educare che diventa invocazione

"I giovani sono con noi pellegrini e missionari per una società italiana libera da vecchi pregiudizi e steccati, aperta sul Mediterraneo e sul mondo, responsabile di offrire a tutti una tradizione rinnovata di fede e una cultura segnata da una vita cristiana intelligente e generosa...
Vogliamo proporre ai giovani una visione integrale della persona di Gesù Cristo, mediante un annuncio e una catechesi che non abbiano timore di farsi anche cultura, facendo incontrare la verità sulla storia del Figlio di Dio fatto uomo con la realtà della vita dei giovani, in particolare evidenziando:
  • l'importanza decisiva della quotidianità, luogo del radicamento nella volontà del Padre, esemplificata in specie nella vita a Nazaret;
  • la forza del perdono e del servizio, in cui gli altri sono accolti e rigenerati dalla comunione che viene donata, come indca il gesto della lavanda dei piedi;
  • la "cultura del dono", che trova la sua sintesi nella croce, espressione di una vita non frammentata ma interamente assorbita dalla vocazione all'amore;
  • la verità della risurrezione, che apre alla speranza e riscatta ogni sconfitta e debolezza.
Occorre iniziare i giovani alla vita come risposta ad una vocazione, aiutandoli a vedere che il loro cammino di sequela di Cristo va realizzato concretamente in uno stato di vita, senza timore di fare proposte esigenti e mostrando che per tutti c'è una chiamata e un progetto di santità. E' sempre la prospettiva vocazionale che permette di ricomprendere e valorizzare l'esperienza del volontariato, scoprendone le radici nel mistero stesso dell'amore di Dio
www.libreriadelsanto.it
Ponendo Cristo al centro della sua persona, vivendo in continua relazione con la comunità, assumendosi le piccole e grandi responsabilità della storia, il giovane matura una nuova figura di credente, caratterizzando da autentica spiritualità laicale, che vede nel compito di umanizzazione del mondo e di creazione di autentiche relazioni personali in modo concreto ed esigente di incarnare l'unico preceto dell'amore e di preparare e pefigurare il regno di Dio.Diventa allora capace di ricostruire luoghi unìmani e umanizzanti dovunque vive la sua vita: nello studio, nel lavoro, nel tempo libero, nei luoghi dello svago e dell'amicizia; sa inventare modalità nuove di relazione vincendo la comoda fuga nel virtuale; vince la prigionia del presente e ridefinisce la propira identità nel recupero della memoria; fa della sua vita una storia e non un'accozzaglia di azioni e avventure aslegate; assume responsabilità personali e colletive; sa affrontare la solitudine del credente formandosi una coscienza forte nella verità."

Presidenza CEI, Educare i giovani alla fede. Orientamenti emersi dai lavori della XLV Assemblea Generale, Roma, 27 Febbraio 1999

Dal libro di G.Novella "Celebrare l'educazione", ccasa editrice Elledici.

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