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domenica 22 dicembre 2013

Ed ecco a voi... L' ARTICOLO DEGLI ANIMATORI

"Vorrei che mia figlia diventasse come voi!", questa è la frase che una  mamma ci ha detto quest'estate durante le due settimane di Grest ed è con queste parole, ma anche con tutte quelle di coloro che ci hanno ringraziato e si sono compliementati con nopi, che abbiamo colto il risultato del nostro lavoro. E' stata senza dubbio un'esperienza voluta, sudata e riuscita e che ha entusiasmo tutti: noi animatori, i bambini, i genitori, i sacerdoti e non solo. Credo che anche le suore Dorotee di "Casa Nostra" si siano dispiaciute nel vedere, alla fine, che sistemavmo e portavamo via il materiale. E' stata un'esperienza che ci ha segnato come comunità, innanzitutto, per l'aiuto datoci da alcuni genotiro (ancora grazie infinite) con la quale senza dubbio si è instaurato un rapporto di fiducia e stima reciproca. Ringraziamo per la disponibilità, Suor Franca e tutte le due comunità di suore che per due settimane hanno "subito" l'urgano di 104 bambini e 22 animatori. Con la nostra energia e quella di Don Tommaso abbiamo travolto le famiglie! Ringraziamo i bambini, che con il loror entusiasmo, la carica, la spensieratezza ed i piccoli gesti, ti fanno sentire importante e ti danno quella spinta in più. E ringraziamo anche l'autore di tutto ciò! Già, perchè dietro al "parco" c'è sempre lui, Dio Padre che non solo ci ha accompagnato durante il Grest ma anche durante i Campiscuola! Esperienze anch' esse, travolgenti di spiritualità, armonia, collaborazione, avventira che ci porta a fare escursioni in piena notte, a giocare sotto la pioggia infangandoci fino ai capelli, a riflettere su di noi, a parlare con Dio sotto una luce diversa. Con altrettanto entusiasmo siamo ripartiti con i gruppi e l'ACR. Ringraziamo coloro che credono in noi e ci affidano settimana dopo settimana i loro figli, Don Alessandro e Don Tommaso per il sstegno che ci danno.

Dal bollettino Natalizio della Parrocchia di S. Rocco Dolo

giovedì 21 novembre 2013

Che gruppo!!!

Quest'anno ho cambiato gruppo, "mi sono alzata di livello" sono passata al gruppo di terza media e prima superiore, un gruppo che è bello numeroso all'incirca trenta ragazzi e due animatori, Chiara e Marco che lo seguono già da un paio d'anni. Quest' anno siamo entrate in qualità di educatrici del gruppo io, Ilaria, e Alessia con la quale ho un rapporto strettissimo perchè oltre ad aver fatto gruppo da animate per un sacco di anni, abbiamo collaborato in diversi progetti all'interno della parrocchia e siamo amiche anche al di fuori della vita parrocchiale.
Il programma che abbiamo pensato per quest'anno è attraversare un pò tutte le tappe di ciò che aspetta i ragazzi fuori della vita in famiglia, dunque sia le cose positive come gli amici, la scuola e anche le cose negative come il fumo e la droga.
Nel primo giorno d'incontro i ragazzi hanno fatto un giro correndo e nel mentre dicevano un oggetto che si volevano portare in un viaggio immaginario, ma dovevano ricordare anche tutti gli oggetti che avevano detto i loro compagni. alla fine sono rimasti in cerchio seduti per terra e  Marco e Chiara hanno portato i loro due oggetti ricoperti in 2 sacchi, ovviamente dentro i sacchi c'eravamo io ed Alessia, quando ci hanno "tirato" fuori c'è stato un momento di stupore e poi abbiamo portato i ragazzi in una stanza dove avevamo allestito un mini buffet. alla fine di questo momento di festa io e Alessia ci siamo presentate, presentando anche la famiglia da cui venivamo e il clima che c'era in casa. dalla Casa infatti voleva partire il nostro viaggio verso ciò che aspetta i ragazzi fuori dell' ambito familiare.

mercoledì 23 ottobre 2013

Catechesi

La dimensione catechistica in ACR è la catechesi esperienziale; nata negli anni Settanta grazie al grande contributo proprio dell'ACR, ha contribuito al grande rinnovamento del mdo di fare catechesi in Italia. L'intuizione sta nel fatto di ritenere che la catechesi tradizionale non è efficace se non parte dall'esperienza e dalla vita dei ragazzi affinchè loro possano integrare la loro fede con la vita.
La catechesi esperienziale proposta dall'ACR vuole essere un cammino di fede che diventi per i ragazzi un modo per riapropriarsi della loro vita e per crescere nella fede grazie all'incontro con Cristo; incontro che non avviene in casi eccezionali e straordinari ma che si rivela in tutte le piccole e grandi vicende della storia.
La vita e l'esperienza, quindi, diventano i nuovi ambiti della catechesi che deve così raggiungere i ragazzi nei tempi e nei luoghi in cui loro operano, nella situazione di vita che è loro propria.
La catechesi esperienziale diventa così luce nelle situazioni di vita dei ragazzi aiutandoli a comprendere la loro vocazione.


Dalla presentazione della proposta formativa annuale di AC della Diocesi di Padova.

La dinamica formativa

L'esperienza formativa in ACR è vissuta dal ragazzo secondo una dinamica che parte sempre dalla vita e torna alla vita attraverso l'incontro salvifico e trasformanmte con Dio, nella Parola, nei sacramenti, nella testimonianza.
Questa dinamica è strutturata in un itinerario formativo che:
  • ha nella realtà dei ragazzi il punto di partenza per guardare con un sguardo critico ciò che si vive, riconoscere in esso la presenza di Dio, le proprie difficoltà, i doni ricevuti;
  • i ragazzi dunque sono invitati ad accogliere la Parola di Dio come luce che rivela e propone la bellezza di una vita in Cristoe la rinnova con la sua Forza;
  • di questo annuncio fanno esperienza in un cammino di confronto con i compagni e la comunità, di approfondimento con i documenti della fede, di preghiera, di servizio;
  • attraverso la maturazione di atteggiamenti evangelici, la vita dei ragazzi pian piano si trasforma e si conforma a Gesù, rivelandone il volto nella quotidianità del proprio essere ragazzi.
Si parte da ciò che i ragazzi sono, da ciò che desiderano nel profondo per crescere in verità e libertà. Ogni educatore dovrebbe "far venire a galla" quelle attese profonde che troppo spesso risultano soffocate, banallizzate, inespresse, confuse.
Il cammino che si propone è un unico itinerario a tre dimensioni: catechistica, liturgica e caritativo-missionaria e nasce dall'incontro tra la realtà dei ragazzi con le loro domande di vita e le fonti della proposta cristiana e dell'esperienza associativa.
Celebrare l'anno liturgico con i ragazzi e seguirne passo passo l'itinerario non solo costituisce il filo conduttore del cammino dell'ACR, ma permette anche di sintonizzare il proprio passo con il "respiro vitale" della chiesa.
  
 Dalla presentazione della proposta formativa annuale di AC della Diocesi di Padova.



martedì 22 ottobre 2013

La scelta associativa

Il cammino formativo si sviluppa in una rete di relazioni. Il ragazzo cresce nella dimensione delle relazioni con i coetanei e con il resto dell'associazione per4chè sono le relazioni che lasciano un'impronta nella vita delle persone. AC offre "esperienza concreta di fraternità, di amicizia, di legame tra coetanei, persone, soci. L'associazione è il luogo in cui si aiutano i ragazzi a vivere più profondamente l'esperienza di fede nella propira comunità cristiana".
I ragazzi si riconoscono come membri di una famiglia più ampia, in cui possono sperimentare la bellezza dell'appartenenza e il dono di se nella relazione con l'altro.
Per i ragazzi dell'ACR il gruppo è il luogo di dialogo e confronto: ci si educa in comunione, cioè in relazione con gli altri, per vivere pienamente la pace e la libertà.
I comagni di strada sono:
  1. la famiglia
  2. la comunità ecclesiale
  3. l'educatore
  4. il sacerdote assistente
  5. la religiosa
  6. gli altri membri del gruppi ACR (i coetanei) 
 Dalla presentazione della proposta formativa annuale di AC della Diocesi di Padova.

martedì 24 settembre 2013

Centralità della persona

Camposcuola ACR Parrocchia di Dolo
Porre al centro i ragazzi significa guardarli nella globalità della loro vita e come soggetti del cammino formativo, senza idee preconcette e stereotipi. I ragazzi infatti sono portatori e custodi di risorse concrete e sempre fondamentali per la loro maturazione umana e cristiana.
L'educatore, pertanto, deve avere delle attenzioni costanti durante il cammino che propone ai ragazzi:
  • valorizzare il primato dell'essere sull'apparire: il ragazzo è accompagnato a far crescere quelle dimensioni che in modo più vero esprimono la realtà della sua persona, attento a non fermarsi alla preoccupazione di offrire soltanto un' immagine, reale o effimera, di sè;
  •  crescere nella cura dell'interiorità: il ragazzo è accompagnato a coltivare il senso del proprio essere persona e figlio di Dio, di accettazione della vita come dono supremo del Signore;
  • sviluppare l'accoglienza di se stessi e degli altri: ogni ragazzo cresce come persona nella consapevolezza di sè, delle proprie potenzialità e dei propri limiti, nella capacità di relazione e di apertura verso gli altri, anche i più lontani;
  • avere cura delle relazioni: il ragazzo è accompagnato a saper coltivare il dialogo, la comunicazione interpersonale, gli atteggiamenti di apertura e perdono che diventano stile.
L' ACR guarda i ragazzi per ciò che sono oggi, accompagnandoli a vivere in pienezza questa stagione della vita legata alla scoperta del mondo e alla crescita della persona. Essa sceglie un itinerario formativo che riconosce la piena soggettività dei ragazzi e li educa ad essere protagonisti della loro vita e crescita nella fede.

Dalla presentazione della proposta formativa annuale di AC della Diocesi di Padova.

A.C.R.

Il cammino che i ragazzi compiono, grazie alla sapiente mediazione degli animatori che scelgono di farsi loro compagni di strada, è il frutto di una tradizione educativa e formativa da sempre radicata nella storia dell' "Azione Cattolica", e offre ai ragazzi un accompagnamento finalizzato alla loro crescita umana e cristiana Per questo l'AC assume la sfida di annunciare e testimoniare anche ai più piccoli la persona di gesù, speranza del mondo offrendo "ad essi una organica esperienza di vita ecclesiale e di impegno missionario" (cfr. Statuto ACI, 16).
L' ACR è una speciale esperienza di Chiesa che nasce proprio dal cuore di ogni comunità parrochiale e che, attraverso originali iniziative di fraternità ed esperienze comunitarie rispondenti all'età, dona ad ogni ragazzo la possibilità di incontrare personalmente il Signore Gesù.
I bambini e ragazzi trovano il loro modo unico e originale di seguire iol Signore Gesù.
"Ai ragazzi vengono indicate, nella forma adatta alla loro età, le mete formative che qualificano il progetto: il rapporto interiore e personale con Gesù, la fraternità che porta al dono di sè, la responsabilità, la vita nella Chiesa. Questo percorso assume il valore di iniziazione alla fede e inserisce i ragazzi progressivamente nella conoscenza e nell'esperienza della vita cristiana, della sua bellezza, dei suoi impegni, delle sue responsabilità" (Progetto Formativo ACI, 5.3).
Camposcuola ACR Parrocchia di Dolo
L'esperienza dell' ACR orienta dnque all'apostolato perchè, a loro misura, i ragazzi sono capaci di impegno attivo e di testimonianza missionaria e lo fa proponendo ai ragazzi occasioni di testimonianza tra i loro coetanei e nei loro ambienti di vita.
Il cammino dell' ACR si pone all'interno dell'ampio cammino di iniziazione cristiana, cioè quel processo composto di tante proposte e percorsi attraverso il quale un ragazzo matura e diventa cristiano. E' la comunità il contesto e l'esperienza portante dell'iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi. Il contesto in cui viviamo nonn porta facilmente i fanciulli e i ragazzi alla fede, nè li sostiene nel loro cammino; è necessario quindi creare un ambiente adatto alla loro età, capace di accompagnarli nella loro progressiva crescita nella fede, in un autentico cammino di conversione personale e di adesione a Cristo.
Questo è possibile attraverso:
  1. l'inserimento in un gruppo
  2. l'accompagnamento e la presenza di adulti accompagnatori
  3. il sostegno della famiflia
  4. la pluralità delle esperienze
Dalla presentazione della proposta formativa annuale della Diocesi di Padova